mi spiace, io sono controcorrente su questo tema.
tutta questa smania di essere normali non la riesco proprio a capire, sarà perchè io la normalità l'ho vissuta molto male.
io penso che non darsi definizioni sia semplicemente un modo per non andare a sbattere con una reazione (assolutamente immotivata per giunta) negativa degli altri.
c'è qualcosa di male ad essere trans?
immagino di no.
c'è qualcosa di male a definirsi tale?
ne dubito ancor di più.
c'è qualcosa di male nella reazione della gente?
direi di si, perchè la concezione di trans che ha, è sbagaliata.
ergo:
1. a non darsi le definizioni corrispondenti, si asseconda il fare superficiale della società e non si contribuisce a sdoganare la negatività di certi concetti.
esempio... perchè sto discorso di etichette non lo fanno i cattolici, o i musulmani, per esempio? perchè non lo si fa sulle squadre? milanisti, interisti, ecc...?
il problemaq non è nel definirsi trans, il problema sta nell'interpretazione che si fa della categoria.
non è che se io mi attribuisco una specificazione, mi sto dientificando totalmente con una categoria.
non che se dico di essere trans non sono più me stesso.
il problema è che la gente quando sente citare una categoria, non riesce a capire che si tratta solo di un aspetto da contestualizzare, ma comincia a fare un'identificazioe totale, cadendo in assolutismi improbabili, tipo (se sei FtM non pubblicherai mai una tua foto su internet -prima cavolata che mi è venuta in mente).
il problema è che l'affermazione di quella che tu chiami etichetta, non è altro che un'affermazione 8seppur parziale) di identità. sono contraria al vederla come limitante, eprchè alla fin fine, è un concetto allucinante, significa che se uno esprime una parte di sè, si sta limitando... il che è un paradosso assolutamente lesivo. un aggettivo del genere dovrebbe essere un valore aggiunto, non un limite, e se in esso si vede un limite vuol dire che ci si sta privando di qualcosa (per paradosso ci si limita così).
2.
una volta c'era un mio amico che parlava su msn con me ed ua mia amica cche gli avevo presentato quel giorno. lei non sapeva niente di lui. in privato gli chiesi se aveva intenzione di dirlo e lui rispose che era un uomo e non aveva senso etichettarsi... poi parlando raccontò dell'episodio in cui sua madre insisteva perchè lui al mare mettesse il costume da donna.
ora... immaginate la confusioe della mia amica.. avrà pensato che i genitori di lui erano pazzi.
allora accorgedosi che così non andava le spiegò (con un giro assurdo di parole) che lui era un ftm.
ora.. altre due cose, ovvero:
1. ma perchè mai bisogna limitare la propria spontaneità per non rivelare una caratteristica per non "etichettarsi"
2. perchè sto discorso del "non mi etichetto" non lo fanno mai ne gli etero ne i bio. gli etero non smettono mai un attimo di rimarcare la propria eterosessualità, e non capita mai di sentirne un che alla domanda diretta risponde "non mi etichetto", stessa cosa dei bio. a loro manco gli si chiede se sn trans perchè altrimenti si offenderebbero...
non è bello.
N.B. ho capito il senso della tua domanda, ma il mio discorso è stata una risposta un po alla visione comune sulle etichette, non solo sulla'spetto che rimarcavi. so che molti punti che ho toccato non riguardavano il tuo ragionamento, ma ho colto la palla al balzo per dire delle cose che pensavo ed ho reso la risposta più completa.
per quanto riguarda l'essere strani, io l'ho sempre considerato un'onore.
capisco che essere ftm gay e vegetariano (a proposito, complimenti per quest'ultima, tutta la mia stima) fa sentire abbastanza fuori, ma se è per questo io sono peggio di te XD
ok sono bio
m bisex, atea (anche se ultimamente sto riflettendo sulla mi spiritualità e se la ritrovo non sarà rivolta ad unaa delle religionipiù in auge -detesto i monoteismi) goth, favorevole alla coppia aperta, e le altre in questo momento nemmeno mi vengono. sai quante volte ho sentito dire che quelli come me non sanno cosa sia l'amore? vabbè.
certo il tuo modo di porti toglie un sacco di dolori... (però gli inconvenienti ci sono, tipo che ti chiamano al femminile... :( ) e su cereti aspetti è anche positivo (molto meglio farsi conoscere per quello che si è, e spiegare così cosa sia un trans, un gay, un vegetariano, che non partire sparati come faccio io XD) però bisogna distinguere bene le cose.
non è negativo essere "strani" è negativo che la gente arrivi alla conclusione senza cercare di capire ciò che non conosce.
cioè voglio dire... non sono le etichette ad essere fuorvianti, ma la testa della gente a fuorviare delle cose semplicissime solo perchè non accettano di riconoscere i propri limiti, ovvero che ci sono argomenti di cui non hanno conoscenza e sono disorientati.
e farne le spese sono gli "strani"