no, le fiabe non sono fasciste e sessiste se le si conosce bene.
diciamo che alcune lo sono diventate per modifiche successive, dipende dalla cura che si ha nel raccontarle, se poi integri con fiabe di altri paesi, i limiti di una cultura vanno a scemare...
penso che le fiabe siano molto importanti perchè pongono el basi per un pensiero simbolico che poi è la fonte della nostra capacità di superare avversità, eventi duri e traumatici, e di ripresa.
presentare un mondo "semplice razionale e rassicurante" non credo sia positivo. semplicemente perchè il mondo NON E' semplice razionale e rassicurante. per saperlo gestire devi fare i conti con complessità assurdità e ansiogenicità.
su babbo natale posso essere d'accordo, in quanto mito consumista e ormai quasi privo di fascino e atmosfera. su dio lo sono assolutamente, perchè la religione è un tema su cui farsi domande, non dare epr buone le prime rispeste ascoltate.
ma le fiabe non chiedono nulla, non sono manipolate da nessuno.non pretendono assoluti.
mi stanno sulle balle le favole, quelle con morale, quelle si le detesto...
ma le fiabe sono molto più complesse e quindi più ricche di risorse che di pericoli.
adesso faccio un esempio: la fiaba classica in stile san giorgio e il drago: il principe che uccide il drago per salvare la principessa e poi la sposa.
a pelle sembra una storia violenta e maschilista, forse violenta lo è, maschilista affatto.
questo tipo di fiabe hanno origini antichissime, tribali. in un'epoca storica in cui la donna aveva n ruolo primario della vita e nella politica. non eisteva ancora il matrimonio monogamico come lo conosciamo noi. le unioni erano temporanee e il "re" cambiava ciclicamente (al contrario della controparte femminile che era più stabile) la lotta tra drago e principe rappresenta la lotta tra vecchio e nuovo re, che anticamente avveniva realmente come rituale per stabilire il più forte. detto in altri termini per essere all'altezza della regina (o sacerdotessa che fosse, cmq della figura femminile di primaria importanza della comunità) bisognava dimostrare il proprio valore. una visione molto diversa da quella di oggi, ma si parla di tempi in cui la sopravvivenza era sempre a rischio e la cosa che più attareva in un partner era il valore.
in secondo luogo oltre a parlare di vecchie strutture sociali le fiabe servono anche a placare le ansie umane parlandone in maniera simbolica. il dito punto della bella addormentata è metafora della mestruazione e del passaggio da età infantile ad età adulta. certo ora la vecchia funzione delle fiabe non serve più oggi, a proposito di passaggio di fasi o ansie del genere. tuttavia la sua struttura simbolica serve ancora a porre riparo ad ansie e gestire conflitti.
le figure fantastiche, streghe, orchi, fate, draghi e folletti servono tutt'ora a creare idealizzazioni che siano di riferimento all'astrazione del pensiero. così come servono a dare una forma concreta e gestibile alle proprie emozioni ed ansie.
i tratta di simbolismo. una delle cose che non dimenticherò mai di un corso regionale che feci anni fa, fu quando la psicologa disse che esiste un nesso tra gioco simbolico e bravura in matematica.
il bambino stimolato a prendere un oggetto e giocare attribuendogli significati differenti dalla sua funzione originaria (esempio prendere un cerchietto epr capelli e fingere sia una corona da principessa) è avvantaggiato anni dopo nello studio della matematica.
perchè c'è un nesso tra simbolismo e flessibilità della mente.
dimenticavo una cosa... nel mio discorso mi riferivo alle fiabe popolari. quelle d'autore le ho sempre sfuggite, non mi piacciono e cmq rispecchiano l'idea di una singola mente non i una popolazione...
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mmm ripensandoci forse dovrei esprimere un parere meno netto. fors ci riferiamo a cosa diverse, dipede da cosa intendi per fiabe, come ti ho già detto, escludo le favole, e poi anche le fiabe d'autore. ci sono molte storie che vengono raccontate ai bambini, ma nn sono realmente fiabe, tipo pinocchio (dio quanto lo odio, storia antiquata e moralistica) che non è affatto una fiaba oppure peter pan, cui, sebbene non mi sia antipatico, non ripiangerei l'assenza . poi ci sono le classiche, tipo cappuccetto rosso, riccioli d'oro e i tre orsi, cenerentola e biancaneve (la versione conosciuta è rimaneggiata, quella originale era un pochin diversa e di certo i nani non sono rappresentati in maniera così ridicola) e tante cavolate del genere... ma non sono di certo quelle il patrimonio cui non vorrei rinunciare.
ti faccio un esempio... conosci "le 12 oche selvatiche"?ha tutta un'altra atmosfera. oppure le fiabe dei fratelli grimm così autentiche da nn essere nemmeno raccontate ai bambini percchè troppo violente o cmq poco adatabili alla morale attuale.
secondo me sn stupende.