Domanda:
Racconterete le fiabe ai vostri bambini? E di Babbo Natale?
sono sviccio,mica bamba.
2011-10-07 05:02:25 UTC
Io ricordo i pensieri che avevo intorno ai 6 anni...

"Il mondo è semplice, razionale e rassicurante, tranne per l'esistenza di Dio e di Babbo Natale."
Ho escogitato uno stratagemma per scoprire se esistesse Babbo Natale e ho provato la sua inesistenza.
A quel punto il mondo era semplice, razionale e rassicurante, tranne che per Dio.
Mi sono accorta tutto d'un tratto che non c'era alcun motivo per credere nella sua esistenza, almeno Babbo Natale portava i regali, Dio invece, che portava?
Non mi sono più fidata dei miei genitori da quando ho scoperto di Babbo Natale.
Sono contraria al 100% al raccontare cose del genere ai bambini. Stessa cosa vale per le fiabe... tutte fiabe antichissime, per la maggior parte sessiste e fasciste, che hanno come ideali la bellezza, i soldi, la posizione sociale e i falsi moralismi.

Se mai avrò figli (anche se non credo potrò averli), non li riempirò di queste càzzate. E VOI?
Nove risposte:
etcetera
2011-10-07 10:20:44 UTC
Sarà perché amo profondamente il mito e le verità che dispiega che concordo in tutto con la risposta di Mandragora.

Le fiabe, proprio come i miti, sono fondamentali per i bambini (e anche per gli adulti), credo che privare un bambino delle fiabe in nome di una razionalità che dovrebbe rassicurarci, sia un autentico delitto, perché nella fiaba il bambino trova la migliore rappresentazione di se stesso, delle sue paure, delle sue angoscie, del suo stesso crescere e mutare. Le fiabe hanno certo un forte contenuto sessuale mascherato e un contenuto violento, proprio come lo ha la vita, ogni cambiamento è un fatto estremamente violento per la psiche e dandone rappresentazione emotiva nel racconto le fiabe ci pongono al riparo da questa violenza ben più di una tranquillizzante razionalità che funziona al massimo da superficiale anestetico.

Le fiabe non sono per nulla sessiste o fasciste, se non a una lettura molto superficiale, in esse è l' inconscio che si esprime, proprio come nell' opera d' arte e le forze dell' inconscio sono la nostra linfa vitale. Per carità non sopprimiamo lo sviluppo psichico del bambino in nome di una razionalità che, isolata in se stessa, è solo la peggior fiaba mai raccontata.

Per quanto riguarda l' importanza fondamentale delle fiabe per l' evoluzione psichica dei bambini ti consiglio la lettura di "Il mondo incantato: uso, importanza e significati psicoanalitici delle fiabe" di B. Battelheim. Per quanto riguarda l' importanza essenziale dei miti (le fiabe per gli adulti) ci sono i bellissimi e appassionanti saggi di J. Campbell che riguardano tutte le mitologie, tutte ugualmente preziose.



P.S Pure Babbo Natale? Sì certo, al di là del mito consumistico che detesto, c' è una bellezza anche in Babbo Natale Non solo l' ho raccontato ai miei figli ma ho pure fatto la scenografia per renderlo più credibile con le impronte lasciate sulla neve in terrazzo e il suono di un campanellino ;)



P.P.S. Pinocchio storia antiquata e moralistica Mandragora? Ma se è una splendida metafora simbolo della società attuale con il gatto e la volpe e via dicendo! Il finale, che Collodi non aveva scritto proprio così, può essere moralistico, ma in fondo non auspichiamo anche noi che i troppi burattini di questo mondo ritrovino prima o poi la loro umanità censurata da questo sistema che li vuole sempre burattini?
?
2011-10-07 12:24:24 UTC
Racconterò sempre fiabe ai miei figli e mentre lo farò comincerò a fantasticare anche io. Non tutte hanno i valori che dici tu, ci sono fiabe bellissime che insegnano un sacco di cose.

Quelle che tu chiami càzzate io le considero fondamentali per la loro gioia.

Per quanto riguarda Dio sono d'accordo, spetterà solo a loro da grandi scegliere se credere o meno.
anonymous
2011-10-07 12:16:36 UTC
A casa mia non è stato difficile capire della non esistenza di Babbo Natale.

Ogni anno era diverso, ogni anno assomigliava a un mio parente, ogni anno il parente in questione spariva.



Non avrò figli, quindi non ho questo problema.



Ma facendo un discorso ipotetico gli leggerei i libri che piacciono a me.

Le cronache del mondo emerso, Harry Potter e cose così.







Mi permetto Anima: Il gobbo di notre dame, alla fine Esmeralda sceglie il BEL cavaliere e non Quasimodo.

La bella e la bestia, alla fine lui diventa bello ( ok lei si è innamorata del mostro) ma poi lei si ritrova con il BEL principe.

Biancaneve che deve essere salvata dal BEL principe azzurro. Non tutte, ma molte ragazze nella realtà aspettano davvero l' arrivo del principe.

Cenerentola da poveraccia che era si sposa il BEL ricco principe.



E poi li tutte le ragazze avevano un fisico invidiabile ed erano tutte belle.

Non una in carne, con un po' di brufoli.
Mandragora of nonexistence
2011-10-07 16:37:15 UTC
no, le fiabe non sono fasciste e sessiste se le si conosce bene.

diciamo che alcune lo sono diventate per modifiche successive, dipende dalla cura che si ha nel raccontarle, se poi integri con fiabe di altri paesi, i limiti di una cultura vanno a scemare...



penso che le fiabe siano molto importanti perchè pongono el basi per un pensiero simbolico che poi è la fonte della nostra capacità di superare avversità, eventi duri e traumatici, e di ripresa.



presentare un mondo "semplice razionale e rassicurante" non credo sia positivo. semplicemente perchè il mondo NON E' semplice razionale e rassicurante. per saperlo gestire devi fare i conti con complessità assurdità e ansiogenicità.



su babbo natale posso essere d'accordo, in quanto mito consumista e ormai quasi privo di fascino e atmosfera. su dio lo sono assolutamente, perchè la religione è un tema su cui farsi domande, non dare epr buone le prime rispeste ascoltate.

ma le fiabe non chiedono nulla, non sono manipolate da nessuno.non pretendono assoluti.

mi stanno sulle balle le favole, quelle con morale, quelle si le detesto...

ma le fiabe sono molto più complesse e quindi più ricche di risorse che di pericoli.



adesso faccio un esempio: la fiaba classica in stile san giorgio e il drago: il principe che uccide il drago per salvare la principessa e poi la sposa.

a pelle sembra una storia violenta e maschilista, forse violenta lo è, maschilista affatto.

questo tipo di fiabe hanno origini antichissime, tribali. in un'epoca storica in cui la donna aveva n ruolo primario della vita e nella politica. non eisteva ancora il matrimonio monogamico come lo conosciamo noi. le unioni erano temporanee e il "re" cambiava ciclicamente (al contrario della controparte femminile che era più stabile) la lotta tra drago e principe rappresenta la lotta tra vecchio e nuovo re, che anticamente avveniva realmente come rituale per stabilire il più forte. detto in altri termini per essere all'altezza della regina (o sacerdotessa che fosse, cmq della figura femminile di primaria importanza della comunità) bisognava dimostrare il proprio valore. una visione molto diversa da quella di oggi, ma si parla di tempi in cui la sopravvivenza era sempre a rischio e la cosa che più attareva in un partner era il valore.



in secondo luogo oltre a parlare di vecchie strutture sociali le fiabe servono anche a placare le ansie umane parlandone in maniera simbolica. il dito punto della bella addormentata è metafora della mestruazione e del passaggio da età infantile ad età adulta. certo ora la vecchia funzione delle fiabe non serve più oggi, a proposito di passaggio di fasi o ansie del genere. tuttavia la sua struttura simbolica serve ancora a porre riparo ad ansie e gestire conflitti.

le figure fantastiche, streghe, orchi, fate, draghi e folletti servono tutt'ora a creare idealizzazioni che siano di riferimento all'astrazione del pensiero. così come servono a dare una forma concreta e gestibile alle proprie emozioni ed ansie.



i tratta di simbolismo. una delle cose che non dimenticherò mai di un corso regionale che feci anni fa, fu quando la psicologa disse che esiste un nesso tra gioco simbolico e bravura in matematica.

il bambino stimolato a prendere un oggetto e giocare attribuendogli significati differenti dalla sua funzione originaria (esempio prendere un cerchietto epr capelli e fingere sia una corona da principessa) è avvantaggiato anni dopo nello studio della matematica.

perchè c'è un nesso tra simbolismo e flessibilità della mente.





dimenticavo una cosa... nel mio discorso mi riferivo alle fiabe popolari. quelle d'autore le ho sempre sfuggite, non mi piacciono e cmq rispecchiano l'idea di una singola mente non i una popolazione...

========

mmm ripensandoci forse dovrei esprimere un parere meno netto. fors ci riferiamo a cosa diverse, dipede da cosa intendi per fiabe, come ti ho già detto, escludo le favole, e poi anche le fiabe d'autore. ci sono molte storie che vengono raccontate ai bambini, ma nn sono realmente fiabe, tipo pinocchio (dio quanto lo odio, storia antiquata e moralistica) che non è affatto una fiaba oppure peter pan, cui, sebbene non mi sia antipatico, non ripiangerei l'assenza . poi ci sono le classiche, tipo cappuccetto rosso, riccioli d'oro e i tre orsi, cenerentola e biancaneve (la versione conosciuta è rimaneggiata, quella originale era un pochin diversa e di certo i nani non sono rappresentati in maniera così ridicola) e tante cavolate del genere... ma non sono di certo quelle il patrimonio cui non vorrei rinunciare.

ti faccio un esempio... conosci "le 12 oche selvatiche"?ha tutta un'altra atmosfera. oppure le fiabe dei fratelli grimm così autentiche da nn essere nemmeno raccontate ai bambini percchè troppo violente o cmq poco adatabili alla morale attuale.

secondo me sn stupende.
?
2011-10-07 12:39:37 UTC
Credo che Babbo Natale lo racconterei a un mio bimbo solo per fare atmosfera. :) Glielo proporrei specificando subito che è una "leggenda", ma non gli farei mai credere che esista! Ho un'amica che ha scoperto la verità alle medie, e tutti la prendevano in giro: preferirei evitare una cosa del genere.



Quanto a me, io ho scoperto della non-esistenza di Babbo Natale (tra l'altro a casa mia era Gesù Bambino -.-) da piccina leggendo un fumetto Disney in cui i regali di Qui Quo Qua non erano portati da Babbo Natale, ma da Paperino. :)



Però, al contrario, le fiabe sì. Raccontare o leggere qualcosa ad un bambino è una cosa bellissima secondo me. :)
backspace
2011-10-07 15:00:52 UTC
Non sono càzzate, sono valori importantissimi e questo è il miglior modo per insegnarli.

Detto ciò, non penso che avrò figli.
?
2011-10-07 12:55:51 UTC
i bambini non hanno le sovrastrutture dei grandi perciò quando senton una favola non stanno a pensare che la principessa ha i soldi e il rospo è un cesso che non vuole nessuno, quindi sì, ai bimbi fa bene ascoltare fiabe e favole, perlomeno non stanno al computer a sfracellarsi gli occhi secondo me.

pure di Babbo Natale racconterei e qui per esempio c'è Santa Lucia, anziché la Befana, e quindi giù pure lei :-p a parte pochissimi, non credo che i bambini si traumatizzino quando scoprono che nn esistono. e poi i bimbi moderni, sono già troppo "intrisi" di realtà cruda e adulta, perciò cercherei di fargli usare l'immaginazione il + possibile

^_^
Anima
2011-10-07 12:20:04 UTC
Non sono stata traumatizzata da nessuna fiaba, ne tanto meno da Babbo Natale o da Dio, quindi credo che qualcosina la racconterò. Magari la storia di Babbo Natale non gliela farò passare per realtà, come va di moda fare, ma appunto gli dirò che è solo un racconto fantastico... Poi di sicuro gli farò vedere i classici disney o comunque glieli leggerò perchè per quanti significati occulti vogliamo trovarci da adulti malpensanti, per i bambini restano delle fiabe, a me piacevano e piacciono tuttora. Non so poi che fiabe hanno fatto leggere a te ma io non ho notato ideali di bellezza nel gobbo di notre dame o nella bella e la bestia, come non ho trovato riferimenti all'importanza dei soldi o della posizione sociale in biancaneve o cenerentola. Comunque in alternativa ci sono le favole di Esopo con tanto di morale alla fine, anche quelle sono carine. Per quanto riguarda la religione cristiana non credo che battezzerò mio figlio perchè vorrei che fosse libero di scegliere da grande.
?
2011-10-07 12:09:25 UTC
Di certo non gli racconterò quella di Babbo Natale .______.


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